lunedì 23 dicembre 2013

Natale, cose da fare e pensieri.

Fuori è ancora buio, i miei ragazzi dormono io già alzata. Oggi come milioni di altre donne, mamme, moglie ci sono tantissime cose ancora da fare. Domani è la vigilia. Mi piacerebbe poter parlare con voi care amiche e chiedervi Cos'è per voi il Natale? Ma sono sicura non avrete tempo ne probabilmente voglia di rispondere.
In questi giorni girando per negozi, in libreria con Luca Bianchini, al supermercato, con le amiche la risposta a questa domanda è stata sempre la stessa, o quasi " Il Natale? uno stress e basta". E probabilmente è così per ovvie ragioni. O forse per stupide ragioni. Per chi è credente è una festa molto importante, la nascita del Cristo, per chi è ateo o evangelista o buddista non è assolutamente nulla. E poi ci sono i bambini, quelli che credono ancora nella magia di Babbo Natale che attendono questo giorno con una sana, sincera, timorosa agitazione e speranza. Certo aspettano il 25 dicembre per ricevere i regali, ma l'attesa del Signore grassottello vestito di rosso, è un'attesa di una speranza, di una magia, di un sogno è la meraviglia della fantasia che nell'infanzia predomina sulla ragione, sul raziocinio, sulla concretezza, sulle banalità, sulla razionalità. E allora io rispondo che per me il Natale è questo, credere ancora che esiste Babbo Natale. Credere nella magia delle persone. Credere che sono fortunata per quello che ho. Quando per caso ti rapporti con alcune realtà che non sono tue normali conoscenze e scopri la dignità di un padre che da un anno senza lavoro, è disposto anche ad andare a fare i mestieri per regalare qualcosa in più a sua figlia. Oppure due genitori che lavorano praticamente sempre per poter pagare il mutuo, per comprare i vestiti alla propria bambina oppure per cercare di darle un futuro più "umano". E ti accorgi che queste persone sono sempre con un bellissimo sorriso sul viso e negli occhi. Anche questo per me è il Natale, avere la fortuna di conoscere questi genitori.  Ieri in un settimanale ho letto  un'articolo di una bambina,Virginia, che un giorno chiese al padre  se esistesse o no Babbo Natale perchè gli amici sostenevano che era tutta una bugia degli adulti. Il padre non sapendo bene cosa rispondere le disse di fare la domanda al New York Sun, un'importante quotidiano dell'epoca, siamo nel 1897. "Se il Sun ti dirà che esiste allora è vero". E la bambina scrisse una lettera al quotidiano. Il difficile compito di rispondere fu di un vecchio giornalista  ed ex corrispondente di guerra. La sua risposta fu pubblicata il 21 settembre del 1897 e commosse i lettori perchè interpretava la vera magia del Natale è divenne un cult della cultura popolare americana.
"Si, Virginia, Babbo Natale esiste", scrisse il giornalista . I tuoi amici,  sono stati contagiati dal cinismo degli adulti e riescono a credere  solo a ciò che vedono ,ma le cose più vere e reali di questo mondo sono quelle che nè bambini nè adulti possono veder e toccare. Come sarebbe arido il mondo se Babbo Natale e le bambine come te, Virginia, non esistessero! ..."
Il giornalista concluse la sua risposta  così " Tra migliaia di anni, Virginia, anzi no, tra decine di migliaia di anni, Babbo Natale continuerà a rendere felici i cuori dei bambini". E io aggiungo queste parole (prese dall'articolo) alzi la mano il cinico che ha il coraggio di contraddirlo.

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