giovedì 6 febbraio 2014

6 febbraio 2014. Sole.

Per i miei " Dieci minuti" di oggi ... ho scritto una lettera.

Mia Zia Ornella, sorella di mio padre, una donna che è stata molto presente nella mia infanzia. Una donna che mi ha insegnato ad amare la mia Milano, mi ha insegnato ad apprezzare ed amare i libri ... e sapete il risultato. Che mi ha fatto conoscere l'opera, il teatro. Grazie a lei ho imparato a sciare. Grazie a lei ho visto bellissimi paesi come il Marocco, come Israele. Grazie a lei ho vissuto avventure divertenti, strane, uniche.  Ho conosciuto altre culture. Ho mangiato la pizza con salsa di peperoncino in un meraviglioso ristorante marocchino. Grazie a lei ho avuto il mio primo giradischi arancione. Grazie a lei ... tanti e tanti meravigliosi momenti. 
Poi le cose cambiano, noi cambiamo  e non sempre in meglio. Sono cresciuta, l'egoismo dell'adolescenza,  la scuola, i primi fidanzati, poi il lavoro, la famiglia, i figli. Lei è andata in pensione e come aveva sempre detto,  si è trasferita dall'altra parte del mio mondo. Samanà, Santo Domingo. 
E ci siamo perse ... . L'ho rivista in occasione molto tristi, la morte di mio zio Renzo (l'altro fratello) e per la malattia di mio padre. 
E, purtroppo, dalla morte di mio padre ... il nulla. Non ci siamo più viste e sentite. Lei sicuramente ora avrà una sua vita, e immagino completamente diverse dalla mia. Avrà i suoi amici, i suoi affetti. 
E allora l'idea della lettera. Questi " dieci minuti" personali li ho dedicati a lei. Vorrei solo sapere come sta. Tutti noi vorremmo sapere come sta.  Cugini, mogli  e mariti dei cugini, nipoti e cognate ... 

La mia lettera ... 


Ciao Zia,

mi fa effetto scrivere questa parola come credo farà effetto a te leggere questa lettera, con la speranza che ti arrivi.La prima cosa che mi viene da chiederti è come stai? E la seconda è ... che fine hai fatto ? Non sappiamo più nulla di te, e siamo realmente preoccupati, sei completamente sparita. Sai in questi ultimi mesi ti ho pensato spesso, ho pensato spesso alle nostre domeniche passate insieme, ai regali che mi facevi ... come il primo giradischi arancione. E le vacanze bellissime che grazie a te ho fatto.
Ho aperto un blog, www.echemammasia.blogspot.com, dove racconto le miei giornate di mamma, moglie e figlia. E spesso ho raccontato dei nonni e anche di te. Tante volte mi sono arrabbiata con me stessa per aver perso ogni contatto. Ma lo sai benissimo  che la vita spesso fa dei bruttissimi scherzi. Io capisco anche che oramai qui in Italia tu non hai più nessuno per cui valga la pena tornare, ma mi piacerebbe sapere solo se stai bene. Tutto qui. So, e lo hai anche detto, che oramai la tua famiglia è laggiù, ma ogni tanto ricordati di questi lontani parenti, ricordati delle cose che abbiamo fatto insieme. Sarà l'età (la mia) ma ho molta nostalgia di quei tempi, di Livigno, di te e della nonna.Ti lascio il mio cellulare. Ti ribadisco che non voglio entrare nella tua vita, non vogliamo entrare nella tua vita, solo, ogni tanto sapere se stai bene e se hai bisogno di qualche cosa.Con un affetto, forse un pò arrugginito ma sincero.
Paola e naturalmente Marco, Edoardo, Beatrice,  Monica, Federica, Sergio, Flavio, Cristina, Simone, Caterina e Regina. 


In queste fotografia lei, io e mia mamma. Anno 1966 11 febbraio, il mio primo compleanno.





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