mercoledì 19 marzo 2014

il mio papà.

Oggi è la festa del papà. Pensavo di comprarti un fiore e venire a portartelo. Ma non ci sono riuscita. Sai che non mi piace vederti in quel posto. Una fotografia ritoccata e una fredda lapide. Allora ti scrivo queste parole, che sono sicura, in qualche modo ti arriveranno ovunque tu sia.
Sei stato un papà particolare che ha sempre preteso molto da me e da chi ti stava intorno. Ma mi facevi tanto ridere e questo credo sia un pregio che pochi hanno. Eri ironico e preciso. Non amavi i cambiamenti, anche se si trattava di spostare o comprare un mobile. Eri un  grande camminatore. Amavi il mare ed il sole. Non eri molto espansivo, non mi dimostravi l'affetto con abbracci e baci ma essendo cresciuto in un severo collegio non eri abituato a dimostrazioni d'amore così fisiche. Ma mi dimostravi il tuo amore in altro modo. Accontentandomi, cercando di darmi tutto il possibile e anche di più. Mi ricordo quando mi rubarono la mia bellissima Cinquecento rossa. Quando fu ritrovata  io non ci volli più salire perchè i ladri erano due tossicodipendenti. Allora tu la pulisti tutta con la candeggina, passasti una serata intera a sistemarla a disinfettarla. L'odore del disinfettante rimase praticamente per sempre. O quando la sera tornavi a casa e appena entrato in casa mi dicevi "stai diritta e metti le ciabatte" . Sono le stesse cose che dico ad Edoardo e Beatrice.
Amavi i gelati, ne mangiavi in quantità industriali rimanendo sempre con un fisico asciutto e scattante. Ti piaceva la musica, il liscio di Raul Casadei e Claudio Villa. Non eri di molte parole, ma mi bastava un tuo sguardo per rientrare nei miei "ranghi" di figlia. Quando sei diventato nonno, sei diventato più dolce e tenero. Hai giocato tanto con Edoardo. E Beatrice la tua pupilla sapeva come prenderti e ti scioglievi. Poi una terribile malattia ti ha cambiato, ti ha trasformato e ti ha fatto soffrire. Non eri più tu.
Edoardo in alcune cose ti somiglia, nel fisico, nella sottile ironia e negli occhi. 
Beatrice è sempre la ruffiana, furbetta bella bambina.
Ci manchi, mi manchi. Ma sappiamo che la vita purtroppo è così. Ti voglio bene sempre e per sempre.
La tua "sinighelli".





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