venerdì 14 novembre 2014

Waiting for Christmas .



E' proprio quello che sembra, il calendario dell'Avvento. Manca un mese e mezzo a Natale e voglio cominciare a pensare a cosa devo fare. E per prima cosa, il calendario. Quello nella fotografia mi sembra molto carino, facile da realizzare e molto Christmas country. 
Anche se i miei due ragazzi/adolescenti/mostriciattoli  oramai sono abbastanza fuori dalla frenesia, attesa, emozione e forse magia del Natale, il calendario è un oggetto che cercano sempre. Da quando sono piccoli lo hanno sempre avuto, in alcuni anni quelli comprati nei supermercati in altri anni (la maggior parte) fatti da me. Trovare ogni mattina un cioccolatino, una penna, una matita, una gomma, non so come ne perchè sembrano rendere  le loro giornate più belle e felici e i musi lunghi, prerogativa delle mattine da lunedì a venerdì, diventano timidi sorrisi, goffi abbracci e baci sporchi di nutella. Basta così poco? Delle volte probabilmente si. Ho dedicato una bacheca di Pinterest all'attesa del Natale. Waiting for Christmas è una bacheca dedicata all'attesa con tante piccole idee, spunti, sogni, desideri e bellissime fotografie. E ogni giorno troverete un aggiornamento con quello che di più bello Pinterest può regalarci. 



Il prossimo Natale, sarà il primo senza letterina per Babbo Natale. Mi è venuto in mente ora, mentre sto scrivendo. L'anno scorso Beatrice , in bilico tra i due mondi quello reale, razionale dove sono i genitori a comprare i regali e magico quello di Babbo Natale che arriva con la sua fantastica slitta a portare i doni, ha voluto scrivere ancora una lettera.  
Ancora il rito del piatto, del servizio buono, con sopra i biscotti "Le stelline" del Mulino Bianco, secondo lei e prima Edoardo i preferiti di Babbo Natale. Un bicchiere di latte e rucola per le renne.  E ora? Basta, niente più biscotti, niente più latte o renne o storie della vita di Babbo Natale. Niente più attesa, abbracci profumati di infanzia e gridolini sottovoce che ti svegliano alle cinque del mattino perchè forse è arrivato. Niente più salone invaso da urla di felicità, carte e parole. Papi niente più cacciaviti che avvitano giocattoli giganteschi e rumorosi. Niente più coccole in mezzo a carte colorate. Niente più di tutto quello che racchiudeva l'infanzia in quel suo mondo fatato, incantato e innocente. Proprio ieri parlando con Beatrice le ho chiesto cosa desiderasse per Natale . La risposta, mentre rispondeva a un messaggio del suo amico e senza neanche guardarmi negli occhi  è stata la seguente : " Boh, mamma non lo so, dai  adesso non posso ." E la mamma in questione con la bocca aperta e la mascella caduta ha incassato il colpo e ... ha trattenuto le lacrime. 






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