giovedì 25 dicembre 2014

Una piccola storia per augurarvi buone feste-



La neve scendeva fitta, con fiocchi soffici  e grandi come eterei gioielli. Lei era seduta  sui gradini dell'ingresso della casa. Era il giorno di Natale. Si stava concedendo un attimo tutto per se. In mano una tazza di caffè speziato fumante e un piccolo sigaro. E guardava la neve scendere e si immaginava come sarebbe stato bello se ogni fiocco che toccava terra avesse portato via ingiustizie, guerre, povertà, dolore, ipocrisie, falsità ed egoismo. Come sarebbe stato bello se ogni fiocco fosse entrato nel cuore delle persone per ridare gioia e fiducia a chi l'aveva persa e amore a chi non l'aveva mai conosciuto. 
Poi si alzò e guardò laggiù verso il lago. Tutto con la neve entrava di prepotenza nel mondo delle fiabe. E una lacrima le scese, seguita da altre. Erano lacrime di soddisfazione, pace e gioia. Dopo quasi due anni di ricerche, rifiuti, scoraggiamenti era finalmente riuscita a trovare quella casa, la casa. E, soprattutto, era riuscita a radunare tutta la sua grande famiglia che dopo anni, forse decenni  di invidie e incomprensioni, ora, era  all'interno di quella vecchia, malandata, affascinante casa. Cugini, zii, genitori, fratelli, sorelle, cognate, nuore  che ridevano, giocavano, parlavano e in modo molto naturale si confrontavano. Alzò gli occhi al cielo e disse grazie ai suoi nonni . Grazie per averla cresciuta, grazie per aver cercato di renderla felice, grazie per aver giustificato i suoi genitori che presi dalle loro carriere spesso si dimenticavano di lei. Grazie per le parole, i gesti e le coccole che le avevano fatto. Grazie per averle insegnato a vivere con il cuore in mano. E ora grazie per averle donato quell'ultimo regalo. Le mancavano tanto, delle volte la nostalgia era come un sordo dolore. Ma era la vita, così le diceva la nonna. Non devi mai pensare che il tuo fato sia meglio o peggio di quello di un altro. Ognuno nasce con il proprio, poi sta a lui cercare di renderlo migliore. E lei ne era sicura lo aveva reso bellissimo. Con coraggio, con tante cadute dove si era fatta anche parecchio male, con lacrime, delusioni e a volte tanta tristezza. Ma ci era riuscita e la prova era dietro di lei. Le mura scrostate di Villa Adele, così l'avevano chiamata lei e i suoi cugini, e le voci all'interno che invadevano dolcemente il silenzio ovattato dalla neve.

Vi auguro care amiche e amici un Natale sereno, sinceramente condiviso con le persone che amate. Credo alla fine che il regalo più bello di Babbo Natale sia proprio questo.
Con affetto.
La vostra "quasi" blogger Paola.



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