venerdì 28 novembre 2014

Tristezza per favore vai via.

Come cantava la Vanoni, Ornella Vanoni, tristezza per favore vai via. Oggi tra la pioggia incessante, il grigiore che avvolge ogni cosa ( a Milano) e inquietudini che mi avvolgono la pigrizia si sta impadronendo di me. Dovrei sistemare casa, andare in biblioteca, in merceria, dal vivaio e in posta ... ahimè per l'ennesima multa !!! 
Pensare, anche, alla lista della spesa e al menù per domani sera. Invece eccomi qui, al tavolo del mio angolino, con in sottofondo canzoni Natalizie e il gatto Tigro che mi gira intorno.

Vorrei essere in una casa come questa, sommersa dalla neve.



Andare  a fare una passeggiata sotto i fiocchi di neve che cadono lentamente. Godendomi il silenzio e quella strana magica atmosfera che solo la neve è capace di evocare. Poi tornare nella mia cucina



  e prepararmi una cioccolata calda. E per concludere il mio sogno,  accoccolarmi sulla mia  poltrona preferita



avvolta da una calda coperta e leggere un buon libro, scrivere o lavorare con l'uncinetto mentre fuori la neve copre candidamente e dolcemente tutto quanto.





Ritornando alla realtà vi voglio raccontare un piccolo episodio e salutarvi così: 
stamattina in panetteria ho incontrato  un signore, un emigrato, vive in Australia ma è qui per motivi familiari. Con un accento misto tra il barese e lo slang australiano ha raccontato che era da diversi anni che non tornava in Italia. Un uomo sulla settantina, dalla pelle cotta dal sole. Un personaggio sul quale potrei tranquillamente costruirci una storia, anche se non so nulla di lui. Con un viso che esprimeva e  parlava senza bisogno di parole. Quando ha salutato sia me che la proprietaria del negozio ci ha augurato buona giornata e " Belle cose ". Con una semplicità, dolcezza e galanteria  che ci ha colpito. 
Io giro a voi questo saluto. 



mercoledì 26 novembre 2014

Ancora Natale e una coperta speciale.





Continuano le idee per il mio Natale. Decorazioni sempre e solo low cost. La piccola ghirlanda è stata realizzata con materiali molto di recupero. Un piatto di carta, rami di lavanda del mio vaso che stoico ha resistito alle piogge di qualche giorno fa, è sopravvissuto agli attacchi del gatto Tigro, che voleva adottarlo come sua Toilette estiva .... e spago. Andrò ad aggiungere del nastro rosso, residuo bellico dello scorso Natale. 
Andrà ad abbellire  insieme alla tavoletta di legno, ricavata da un vecchio tagliere . la sedia in vimini (anche quella un riciclo di qualche anno fa) che si trova sul mio personale pianerottolo. Il risultato finale lo vedrete a lavori terminati.

Stamattina ho saputo che  non sono assolutamente in grado di scegliere i vestiti, non  mi intendo di moda e soprattutto conosco negozi che "fanno schifo". Gentili parole della mia bambina Beatrice !!! 
Solitamente lei si veste chiedendo un mio consiglio, che quasi sempre non ascolta. Alle 7.30 am mentre si vestiva ho visto la mia dolce streghetta trasformarsi in un piccolo mostriciattolo, con una voce stridula e urla degne di una gallina mentre viene strozzata. Le soluzioni erano due, o urlare più di lei o tacere e fare finta di nulla. Per un attimo la prima soluzione mi sembrava la più giusta , ma la saggezza dell'età ha preso il sopravvento e ho fatto finta di nulla. Lei furibonda e salita in camera ha spalancato l'armadio sempre inveendo contro di me e i miei improbabili outfit, si è cambiata, credo, tre paia di pantaloni , due o tre felpe. Alla fine scocciata, offesa si è messa il giaccone e all'improvviso calma, rilassata e serena mi ha salutato. "Ciao mammina , io vado, ci vediamo dopo. Ciao Edo, ciao Tigro " e cantando è uscita dalla porta. 
Come dicevano i latini "Sic et simpliciter"

Ho trovato consolazione a questo "tornado" inaspettato dalla mia mamma, la figlia della nonna Vera. E da una coperta che la nonna Vera aveva iniziato a lavorare con l'uncinetto tantissimi anni fa, poi abbandonata. Stamattina l'ho ritrovata nella soffitta di mia madre. E con grande gioia ed emozione l'ho ripresa e spero di riuscire a finirla. Sarebbe, insieme alle sue ricette, una dolce e nostalgica coperta di Linus.




lunedì 24 novembre 2014

Il salame di cioccolato di nonna Vera e anticipazioni del Natale.


Il salame di cioccolato, amato da tutti e con diverse varianti. Io lo preparo seguendo la ricetta di mia nonna Vera. Mi ricordo che quando veniva  a Milano era una delle  prime cose che faceva solo per me. Per coccolarmi, viziarmi e probabilmente era uno dei suoi modi per farmi sapere che mi voleva molto bene. 
Un anno di tanti anni fa , avrò avuto circa otto anni  mia madre mi iscrisse ad un corso di nuoto. A quel tempo io e le piscine ed il mare non avevamo un bel rapporto. A dirla tutta avevo il terrore dell'acqua. Mi ricordo ancora adesso l'istruttore, un uomo corpulento con baffi giganti (soprattutto per me bambina), con una voce autoritaria e "terrificante". Alla seconda o terza lezione quando ci "urlò" di staccarci dal bordo, cominciai ad avere una grande paura ed inizia a piangere. Mia madre cercò di convincermi ma il mio ricordo sono solo le parole che continuavo a ripetere tra le lacrime, "Noooo, voglio andare a casa dalla mia nonnaaaaa ..." In quel periodo era da noi. E quando arrivai a casa la trovai che stava impastando il salame di cioccolato. Empatia? Appena entrai in casa, raccontai tra strazianti singhiozzi quello che era appena successo e lei mi prese in braccio, una delle poche volte e mi disse "Tieni Nini - e mi dette un cucchiaio - assaggia l'impasto del salame e vedrai che tutto passerà ". E così fu. Lo assaggiai e come se niente fosse successo andai in camera mia a giocare. Potere delle nonne ...


Salame di cioccolato

2 cucchiai di Nutella
125 gr di burro
1 uovo
125 gr di zucchero
1 confezione e mezzo di biscotti secchi. (Io uso i Saiwa)

Sbattere con una frusta l'uovo e lo zucchero, aggiungere il burro fuso e fatto raffreddare. Mettere i due cucchiai di Nutella e infine i biscotti sbriciolati grossolanamente. Girare l'impasto, versarlo sopra un foglio di carta di alluminio e dargli la forma di un salame. Io lo metto in freezer per circa un ora e poi nel frigorifero. Una fetta di questa meraviglia ... tante calorie ma anche tante coccole !!!.




Ho iniziato i lavori per il Natale. Il cuscino con le renne dipinte. Altre cose, carine carine,  work in progress. 

Buone coccole.








giovedì 20 novembre 2014

Una taverna e la ricetta dei muffin.





C'erano una volta due ragazze, belle, simpatiche direi  intelligenti ... e molto, molto  mamme e  mogli.
Si incontravano spesso, la mattina, quando i pargoli erano a scuola e i mariti a lavorare,  e si dedicavano con passione al decoupage, patchwork, pittura, cucito e ricette. Si tuffavano nelle pagine patinate di riviste meravigliose. 

In una sempre perfetta taverna, cucivano, provavano nuove tecniche, e si sentivano soddisfatte di quello che avevano, appagate dalla loro vita scandita dalle esigenze dei figli e dei mariti. Erano disponibili, sempre, buone, forse troppo.Una di quelle  ricette era  per preparare dei semplici, ma nutrienti muffin. Che loro facevano spesso, come le crostate, come i biscotti, come altri dolci per addolcire le merende e le serate passate insieme ai loro compagni.  Mai nelle loro alzatine mancavano dolci. Nelle loro case esibivano i lavori che durante le mattinate completavano, soddisfatte dei risultati e di quello che erano capaci di fare. E chiedevano spesso l'approvazione dei mariti, che naturalmente non arrivava quasi mai  , ma non importava  andava bene così. Mai un tono di voce più alto del normale. Ogni loro esigenza veniva spesso soffocata da altre esigenze. Si confrontavano, si sfogavano e credevano di essere felici, serene e  arrivate.


Poi un giorno , capitò che, cambiò il vento. Le alzatine cominciarono ad essere vuote, le stoffe furono messe da parte, le pitture seccarono nei loro colorati barattoli e purtroppo o per fortuna quelle due ragazze   ... scoprirono il mondo. E nulla fu mai più come prima.




Ricetta dei muffin. 


Scaldare 2 tazzine d'olio extravergine d'oliva con la buccia di un agrume (un pezzo piccolo) e poi far raffreddare.
Montare 2 rossi d'uovo con 2 tazzine di zucchero, aggiungere l'olio raffreddato, 2 tazzine di latte, sei tazzine di farina setacciata e 2 cucchiaini di lievito per dolci. A piacere mettere granella di cioccolato . Amalgamare gli ingredienti e versarli negli stampi per muffin. Io utilizzo quelli di alluminio con inserito lo stampino colorato di carta. Così a fine cottura devo solo rovesciare il muffin che è già pronto nei suoi  stampini.
Infornare a 200° per circa 20 minuti. 

Per merenda, per colazione o per ricordare ... Buon appetito.







lunedì 17 novembre 2014

Weekend di cinema -

Sabato sera  cinema con amici che non vedevamo da qualche mese. Anche Edoardo con un amico stesso cinema ma , naturalmente, sale diverse. Lui aveva anche il dopo cinema, ristorante. Noi a casa con la rabbia, il muso e il borbottare per l'ingiustizia della vita, di Beatrice  perchè è nata dopo suo fratello. Perchè lui ancora fuori e noi a casa?  
Abbiamo visto La scuola più bella del mondo,  carino con belle battute, risate e un pò di leggerezza. 
Ieri dopo aver golosamente ed impudicamente mangiato cucchiaiate di mascarpone spalmato sopra una fetta di pandoro, sono stata poco bene. Niente giretto sui Navigli. Beatrice , per ripagare al torto subito la sera prima, l'abbiamo lasciata andare al cinema con i suoi amici. Edoardo in camera a studiare/spiegare e giocare con un amico, Marco a trovare la sua mamma. Io divano, camomilla e ... film. Finalmente sono riuscita a scaricare un film che volevo vedere da qualche tempo, sto parlando del film "Le pagine della nostra vita", tratto dal romanzo di Nicholas Sparks. Che dire,  dolcissimo, tenero, romantico. Due ragazzi che si incontrano, un amore grande che riuscirà a sconfiggere, anche per pochi minuti, le terribili conseguenze di una terribile demenza senile. Un uomo che ogni giorno per riaverla solo per pochi attimi, legge a sua moglie la storia della loro vita. Del loro amore.  Un amore che può fare anche  miracoli. Anche il libro è molto bello.



Tra tutto questo cinema ho sistemato anche  la lampada, che mi ha regalato Marco, nel mio piccolo studiolo. Troppo carina !!!



E le lucine sul mobile, i piccoli cuoricini alle maniglie di un mobile ( i cuori piccoli made Ikea, la coroncina decorata made Paola )



e il  buio mi hanno dato la percezione  dell'inverno che sta arrivando, del freddo, della nebbia e delle domeniche in casa sul divano e soprattutto dell'arrivo del Natale. 
E per finire la domenica sera in bellezza, con lo stomaco impazzito e l'intestino imbizzarrito ho svolto da brava i miei compiti ... vero Beatrice??? Antologia e spagnolo. 

Brava mamma e buona settimana. 

venerdì 14 novembre 2014

Waiting for Christmas .



E' proprio quello che sembra, il calendario dell'Avvento. Manca un mese e mezzo a Natale e voglio cominciare a pensare a cosa devo fare. E per prima cosa, il calendario. Quello nella fotografia mi sembra molto carino, facile da realizzare e molto Christmas country. 
Anche se i miei due ragazzi/adolescenti/mostriciattoli  oramai sono abbastanza fuori dalla frenesia, attesa, emozione e forse magia del Natale, il calendario è un oggetto che cercano sempre. Da quando sono piccoli lo hanno sempre avuto, in alcuni anni quelli comprati nei supermercati in altri anni (la maggior parte) fatti da me. Trovare ogni mattina un cioccolatino, una penna, una matita, una gomma, non so come ne perchè sembrano rendere  le loro giornate più belle e felici e i musi lunghi, prerogativa delle mattine da lunedì a venerdì, diventano timidi sorrisi, goffi abbracci e baci sporchi di nutella. Basta così poco? Delle volte probabilmente si. Ho dedicato una bacheca di Pinterest all'attesa del Natale. Waiting for Christmas è una bacheca dedicata all'attesa con tante piccole idee, spunti, sogni, desideri e bellissime fotografie. E ogni giorno troverete un aggiornamento con quello che di più bello Pinterest può regalarci. 



Il prossimo Natale, sarà il primo senza letterina per Babbo Natale. Mi è venuto in mente ora, mentre sto scrivendo. L'anno scorso Beatrice , in bilico tra i due mondi quello reale, razionale dove sono i genitori a comprare i regali e magico quello di Babbo Natale che arriva con la sua fantastica slitta a portare i doni, ha voluto scrivere ancora una lettera.  
Ancora il rito del piatto, del servizio buono, con sopra i biscotti "Le stelline" del Mulino Bianco, secondo lei e prima Edoardo i preferiti di Babbo Natale. Un bicchiere di latte e rucola per le renne.  E ora? Basta, niente più biscotti, niente più latte o renne o storie della vita di Babbo Natale. Niente più attesa, abbracci profumati di infanzia e gridolini sottovoce che ti svegliano alle cinque del mattino perchè forse è arrivato. Niente più salone invaso da urla di felicità, carte e parole. Papi niente più cacciaviti che avvitano giocattoli giganteschi e rumorosi. Niente più coccole in mezzo a carte colorate. Niente più di tutto quello che racchiudeva l'infanzia in quel suo mondo fatato, incantato e innocente. Proprio ieri parlando con Beatrice le ho chiesto cosa desiderasse per Natale . La risposta, mentre rispondeva a un messaggio del suo amico e senza neanche guardarmi negli occhi  è stata la seguente : " Boh, mamma non lo so, dai  adesso non posso ." E la mamma in questione con la bocca aperta e la mascella caduta ha incassato il colpo e ... ha trattenuto le lacrime. 






giovedì 13 novembre 2014

Nicholas Sparks.





Nicholas Sparks anno 1965. Lo scrittore dei grandi sentimenti, passioni e amori sconvolgenti. Quasi tutti i suoi romanzi sono ambientati dove vive,  in North Carolina. Chi non ha letto o visto al cinema Come un uragano ? Chi di voi non ha pianto leggendo o vedendo il film Le pagine della nostra vita ? E' un autore che non ho letto spesso, l'ho seguito più cinematograficamente.
 Poi in queste giornate fatte di attese, dal fisioterapista, dal dentista, pianoforte e canto sto leggendo  tantissimo. Finito il mio libro di Sarah Addison Allen mi sono trovata senza nulla da leggere. Curiosando nella mia libreria ho trovato "Come la prima volta" di Nicholas Sparks, un libro che ho comprato e per qualche strano motivo non ho mai letto. L'ho preso, messo nella borsa di "Mary Poppins"  e seduta sulla sedia di Luca, il fisioterapista di Beatrice, ho cominciato a leggerlo. 
Wow bellissimo, commovente, delicato, dolce. Un libro che mostra come il corteggiamento  non sia solo una fase della nostra vita, ma  " un'opportunità costante per rivivere l'incanto di quella straordinaria normalità che è l'amore." (seconda di copertina).
Secondo me, è' un libro che dovrebbero leggere tutti i mariti, i compagni, i fidanzati di lungo corso e le loro rispettive mogli, compagne e fidanzate. Compratelo  e vi farà pensare.



" A Cathy,
che ha fatto di me l'uomo più felice della Terra
accettando di diventare mia moglie."
   
                                      Nicholas Sparks 




mercoledì 12 novembre 2014

La crostata semplice, semplice.




La crostata una delle torte preferite, più mangiate e desiderate da tutti noi. Per me è la torta per antonomasia insieme a quella di mele. Fatta con le marmellate di fichi, mirtilli, limoni, arance. Per la colazione, la merenda, un dolce spuntino, una coccola, da portare ad una cena con amici. 
Inverno, primavera, estate e autunno un dolce che si può preparare sempre variando le marmellate in base alla stagione. Nella mia alzata di vetro spesso fa bella mostra di sè questo gustosissimo dolce.

Ho pensato, in questa tremenda giornata di pioggia che non accenna a diminuire, di farvi un piccolo regalo:  la  mia superveloce ricetta per la pasta frolla, che so essere un ostacolo per molte.

Pasta Frolla

ingredienti:

300 gr farina setacciata
120 gr di zucchero
3 uova (1 uovo e 2 tuorli)
150 gr di burro
1 pizzico di sale
1 limone
mezza bustina di lievito vanigliato

Mettere in una ciotola capiente la farina, lo zucchero, il sale  e il lievito. Aggiungere l'uovo e i due tuorli ed infine il burro (da tirare fuori dal frigorifero una mezz'ora prima). Amalgamare tutto con le mani. Quando iniziano a formarsi dei piccoli grumi, mettere il composto sul tavolo o sulla spianatoia ed iniziare ad impastare. Cercare di impastare velocemente, la pasta non deve scaldarsi. Formare un palla, avvolgerla nella carta trasparente e lasciare in frigorifero per circa un'ora.
Passata l'ora prendere la pasta, toglierne un pezzo per le decorazioni sopra la marmellata, stendere con il mattarello l'impasto rimasto senza calcare troppo. Metterlo in una teglia da crostata, imburrata ed infarinata e con le mani stenderlo verso i bordi. Con i rebbi della forchetta dare la forma dei bordi e bucherellare l'impasto sulla base. Mettete a questo punto la marmellata e con l'impasto tenuto da parte fare delle forme a piacere o piccole strisce da applicare sopra la marmellata. Mettere in forno già caldo a 180° per circa 25 minuti. 

E' una ricetta rivista e rivisitata per i miei gusti. Ad esempio nelle ricette classiche non troverete il lievito. Ma Marco, mio marito, la preferisce alta, tipo apple pie di Nonna Papera. Però vi assicuro seguendo questa ricetta sarà poi una passeggiata prepararla. Parola di lupetto.

Piove, piove e piove. Oggi vorrei essere nella cucina di questa casa a preparare la crostata per la merenda. Mi immagino il pomeriggio, la luce che lascia il posto al buio. La neve che scende, le lucine bianche appese fuori della casa  che si riflettono sulla neve candida. All'interno calore, profumo di vaniglia, cioccolata e rami di pino. Una fetta di torta e un bicchiere di latte fresco versato  dalle bottiglie che il lattaio mi ha lasciato fuori dalla porta. 






Buon pomeriggio.


martedì 11 novembre 2014

Mi piace.


Buongiorno. Si,  ho trovato il "vestito" giusto. Finalmente  il mio blog, ora, si sentirà a suo agio (cosa molto importante !!!). Dopo prove, riprove, rabbia, nervoso, scoramento, perdita d'animo, tentativi ... ora è CUCITO !!! Non è ancora completato, sto aspettando che il mio consulente molto personale, Edoardo, finisca di studiare? Mangiare? Giocare con il gatto Tigro? Parlare? E poi, visto che oggi è una di quelle bellissime giornate dove ha voglia di stare con la sua mamma , mi aiuterà a cucire sul "vestito" nuovo alcune immagini e delle piccole migliorie.
Siamo arrivati a casa, Edoardo chiacchiera, mi racconta si cambia e con con la sua "veste da casa" mi raggiunge in cucina e mi dice  "dai mamma siediti qui con il computer". E io accolgo come un dono inaspettato e meraviglioso questo invito. Ora siamo seduti uno di fronte all'altro, lui studia io scrivo. Ogni tanto una carezza al gatto Tigro, una parola e soprattutto da parte mia un amore incondizionato per questo ragazzo. Momenti magici. 
La streghetta è in camera sua che canta. Giornata di discussione : adolescente, femmina e segno zodiacale Toro ... aggiungo altro? Per fortuna che si alternano, oggi lampi, tuoni e fulmini con lei ... domani si vedrà.
Ah il grande capo è in ufficio che lavora, lavora e lavora. Ogni tanto riemerge con qualche messaggio, soprattutto alla sua tata (Beatrice ndr) ... l'unica che le risponde !!!

See you soon.







lunedì 10 novembre 2014

Cappelli, campanili e biscotti.

Ben ritrovati. Fine settimana tranquillo e nostalgico. Comincio da sabato. Grazie all' Associazione culturale Milano da vedere, io e la mia mamma abbiamo avuto la possibilità di fare un bel giro all'interno della zona di Milano oramai diventata territorio dei cinesi. Paolo Sarpi, via Giannone, via Bramante. Danilo ci ha fatto scoprire piccoli tesori che non conoscevo neanche io, anche se in questa zona ho passato tantissimi fine settimana della mia infanzia. In via Giannone ci vivevano i miei nonni Alfredo e Adele. Un tuffo nel passato meraviglioso, una nostalgia di tante cose e persone. Inizio dal campanile della Chiesa della Santissima Trinità , unico reperto rimasto della Chiesa. Un campanile con una storia particolare. Il giorno che doveva essere demolito, al demolitore venne la febbre e non si presentò al lavoro. Un milanese decise allora di acquistarlo e divenne e lo è tutt'ora il logo della sua azienda. Purtroppo, come solo in Italia può accadere, ora è quasi nascosto da alcuni palazzi, da erbacce e dai cassonetti per la raccolta differenziata. 
Poi Danilo ci ha portati in due storici negozi di Milano, resistiti ai cinesi. Uno è stato il primo "supermercato" di prodotti per animali in Italia, e poi udite, udite ... era la casa del pappagallo di Portobello. Vi ricordate la trasmissione di Tortora? 
Poi cappelli. Siamo entrati nella storica Cappelleria Melegari, da cent'anni presente in Paolo Sarpi, con i suoi tantissimi modelli di cappelli. 
E un ricordo bellissimo. Io per mano a mio nonno Alfredo, che entriamo in questo negozio tanti anni fa. Era il suo cappellaio di fiducia, come di tanti altri milanesi. Veramente un bel pomeriggio. 
Ieri domenica, il cielo che preannunciava quello che sarebbe stato oggi e il pranzo della domenica. Crostini di pane con salsiccia toscana, tagliatelle ai funghi porcini e pollo alla cacciatora e come dessert, la crostata di fichi e i biscotti preparati dalla mia principessa. Eccola al lavoro : 



E oggi ricominciamo un'altra settimana, che per me sarà abbastanza impegnativa anche emotivamente. E poi si avvicina anche il Natale, e ho un'idea in testa ... Vi dirò. 





venerdì 7 novembre 2014

La lista della spesa economica.



Argomento di oggi :  come soddisfare i palati dei miei componenti familiari facendo una spesa che mi permetta di risparmiare almeno 100 € al mese e forse anche qualcosa in più e non sprecare cibo inutilmente.
L'idea, anche banale e molto semplice, è quella di stilare un menù settimanale e comprare prodotti mirati per i piatti che avete deciso di preparare durante la settimana. Vi assicuro che si risparmia.
Ci vuole solo  pazienza e una mezz'ora del vostro tempo da dedicare alla sua stesura. 
Il venerdì è il mio giorno dedicato alla sua preparazione  con relativo elenco della spesa. (Un giorno vi racconterò di altri miei elenchi ... .)
Di seguito ne troverete uno , abbiate pazienza e nella pagina I miei menù scriverò  a breve le ricette evidenziate in grassetto perchè "inventate" da me,  le altre le potete  trovare facilmente nei vari siti di cucina.

Quello che di solito preparo sono ricette semplici, poco laboriose che magari con qualche accorgimento diventano sfiziose, soprattutto per chi ha bambini o peggio adolescenti pretenziosi e viziati in casa. Il mio menù è (ahimè !!!) diviso per pranzo e cena. Cerco di equilibrare la carne rossa (poca) con la carne bianca, sempre verdure. La pasta limitata (per problemi di circonferenza ... ). Una volta la settimana faccio anche la torta, di solito per il pranzo domenicale e poi dei biscotti o il salame di cioccolato. Dipende. 
Insomma a libera scelta dei vostri gusti, preferenze ed esigenze. Spero di esservi stata di aiuto. So che alcune famiglie che mi seguono hanno adottato questo piccolo trucco  e mi hanno ringraziato, perchè alla fine del mese qualche Euro in tasca rimane e non finiscono nella pattumiera prodotto scaduti. 

La lista della spesa naturalmente dipenderà dalle scorte che avete in casa  e dai gusti della vostra famiglia. Io nei miei prodotti al risparmio aggiungo anche detersivi. L'aceto bianco per pulire il parquet e anche la ceramica. Bicarbonato per pulire il lavandino in acciaio e il forno. Un consiglio comprate delle essenze (hanno un prezzo non proprio economico, ma durano moltissimo) e aggiungendone qualche goccia all'acqua o all'aceto avrete la casa profumatissima.

7 novembre 2014

SABATO

Pranzo: Risotto con la zucca
             Affettato ( a casa mia si predilige il prosciutto crudo San Daniele) con contorno di zucchine grigliate.
Cena: il sabato sera è una serata solitamente dedicata alla pizza.

DOMENICA

Pranzo: Tagliatelle con funghi porcini secchi
              Pollo alla cacciatora Senza contorno perchè la ricetta prevede già le verdure.
              Crostata di marmellata di fichi.

LUNEDI'

Pranzo : Hamburger con patate. Gli Hamburger li preparo alla maniera di McDonald.
Cena: Zuppa Toscana
           Bresaola con insalata (noi usiamo la rucola)

MARTEDI'

Pranzo: Pasta con la mozzarella
              Formaggi a piacere e contorno di finocchi gratinati o in insalata.

Cena: Pollo al curry con riso basmati.

MERCOLEDI'

Pranzo: Ziti arrotolati o un altro tipo di pasta corta con salsiccia
              Uova e bacon

Cena: Involtini veloci
          Cavolfiore con acciughe

GIOVEDI'

Pranzo: Piadina (da farcire a piacimento con affettato, formaggi, verdure ... )
 Cena:    Spaghetti dalla ricetta di Nigella
            Branzino al cartoccio con contorno di insalata di patate e prezzemolo.


VENERDI'

Pranzo: Spaghetti alla carbonara
             Bistecche di manzo con spinaci
Cena:  Ali di pollo saporite, contorno a piacere










giovedì 6 novembre 2014

Magie e premonizioni.

La magia. Cos'è? Cartomanti che prevedono il futuro? Maghi imbroglioni che ti assicurano di poterti guarire? Abili illusionisti? Fenomeni paranormali? Furbe simil-maghe che leggono una sfera di vetro dietro ad una tendina? 
Per Wikipedia il termine magia sta ad indicare una tecnica che ha lo scopo di sconvolgere gli eventi, di dominare i fenomeni fisici e soprattutto l'essere umano.
Per me la magia è tante cose. Situazioni, incontri, relazioni, attimi che ci fanno sentire bene, che ci fanno sentire amati, protetti, felici e sereni. 
Un amore che nasce così all'improvviso e che resiste all'usura, alla noia del tempo è una magia. L'amore incondizionato per i nostri figli è una magia. Bere un caffè con un'amica e sentirsi a proprio agio è una magia. Ascoltare musica a volte può diventare una magia. Leggere un libro che ci cattura fino nel profondo del nostro cuore è una magia. Aspettare l'arrivo di Babbo Natale è una magia. Vedere un paesaggio che ci toglie il fiato per la sua bellezza è una magia.
Credere nelle fate è una magia.
Aiutare una persona in difficoltà è una magia. 
E poi ci sono magie nostre, personali e si ha paura a parlarne. 
Ma come si può spiegare l'intuizione di qualcosa che capiterà? Oppure come si traduce la percezione di capire quello che la persona che si ha davanti pensa seriamente di noi? E vedere, sentire che accadrà quello che si è pensato?
Sono situazioni che vi dico sinceramente mi sono successe più di una volta e mi lasciano sempre un pò così, sbalordita, basita e strana.
Mi ricordo di un episodio successo tanti anni fa. Edoardo era piccolo, era in braccio a me e all'uscita da un Autogrill  una zingara sulle scale cercò di fermarmi io alzai lo sguardo e la guardai negli occhi e lei fece un passo indietro e mi disse " che sguardo che hai signora, fa paura, non voglio farti niente, a te non potrei" parole che sono rimaste impresse nella mia memoria, parole che mi hanno fatto paura e che a volte cerco di interpretarle senza mai riuscirci. 
Forse, forse andando indietro con i miei antenati potrei trovare qualche strega bruciata sul rogo per le sue magie?
O forse sono momenti  che si manifestano per la  troppa sensibilità che spesso è la causa dei miei dolori,  ingiustizie e soprattutto delusioni da parte delle persone. 
Comunque sia io credo nella magia. Ci vuole quel suo strano tocco, in qualunque modo voglia rivelarsi, per vivere.
A domani.





mercoledì 5 novembre 2014

Mamma.

Silenzio. Quasi irreale. Il gatto Tigro dorme il sonno dei gatti quando piove. Edoardo e Beatrice chiusi nelle loro rispettive camere. Cielo nero e carico di pioggia. Io alla ricerca di notizie e informazioni per un progetto che ho in mente e che spero vada in porto. Tutto perfetto o quasi. Fra poco la casa si risveglierà e allora pioveranno richieste, mamma ho fame, mamma non riesco a fare questo esercizio, mamma quando e cosa mangiamo? Mamma hai comprato i quaderni?Mamma mi fa male la gamba. Mamma voglio stare io su quel divano. Mamma non so cosa mettermi domani. Mamma venerdì secondo te pioverà? Mamma non mi faccio la doccia, mi lavo a pezzi. Mamma non ho la penna rossa. Mamma il papà è in ufficio? Devo stampare alcune pagine. Mamma hai dato da mangiare a Tigro? Mamma stasera vai alla riunione della scuola ? Mamma vieni qui un attimo? Mamma mi porti in camera lo zaino? Mamma mi fai i grattini alla schiena? Allora i rari momenti di silenzio diventeranno un ricordo, saranno un bene prezioso, una linfa da cui trarre la forza per  ascoltare tutte le richieste, i pianti, gli sfoghi e le lune storte. 
Ecco che si apre una porta, ci siamo,   sono sicura che tra qualche secondo ... sento dei passi un respiro affannoso che probabilmente sta a significare che il dolore alla gamba o alla schiena non è ancora passato (sto parlando di Beatrice) ed ecco la prima domanda, Mamma dove sei? 
Ah  dimenticavo, abitando in una casa su due piani, molto spesso le domande arrivano fresche fresche  dal cellulare. Mi inviano messaggi su WhatsApp e se non rispondo subito allora aprono la porta del loro rifugio e urlando mi chiedono : Mamma perchè non rispondi??? 

Buona serata. 




martedì 4 novembre 2014

Lacrime si o no?

Non posso piangere e più ci penso più mi viene da piangere. Non sono impazzita. Oggi ho dovuto togliere un piccolo angioma sulla palpebra e non potendo bagnare i punti, devo sforzarmi di non piangere. Ma questa grigia giornata d'autunno, il cielo plumbeo, il vento che scuote ogni cosa e soprattutto l'autonomia dei miei due adolescenti  e le loro cure nel portarmi un bicchiere d'acqua nel convincermi a stare sul divano che avrebbero cucinato loro mi stanno portando ad un livello di nostalgia che poco tollero, di solito, senza le lacrime. Ma devo sforzarmi, non posso bagnare i punti. Allora ho pensato di tramutare le mie lacrime  in parole.
Non vi capitano mai quelle giornate dove vorreste essere un'altra persona, oppure vivere in un'altra città, in un altro paese? Non vi succede mai di sentire il bisogno fisico di andare in aeroporto prendere un aereo e scappare dalla vostra vita, dai problemi, dalle ansie e dalle preoccupazioni ?
Sicuramente si e sicuramente tante volte. E non credo ci siano rimedi particolari, solo aspettare, fare quello che  piace, stare con le persone che ci fanno stare bene e  guardarsi intorno e rendersi conto di essere fortunati.
Naturalmente scriverlo è facile e crederci per poter andare avanti è un poco più difficile. Poi un messaggio da un'amica che vive lontano, un progetto che potrebbe diventare comune un abbraccio anche se virtuale, stanno piano piano cambiando il corso di questa giornata iniziata non benissimo. Il vento alla fine, ancora una volta ha portato una nota positiva nella mia vita. 

lunedì 3 novembre 2014

Sarah Addison Allen e i suoi libri magici.

In una domenica di pioggia di qualche mese fa, in casa, sul divano nell'ozio più totale ho deciso di provare un e-book. Ho cercato su Amazon e per caso mi sono imbattuta in un libro dal titolo decisamente magico, strano Il profumo del pane alla lavanda di Sarah Addison Allen. Ho letto l'estratto del libro ed è stato subito amore. L'ho scaricato e da quel momento non sono riuscita più a smettere di leggere. Un libro dolcissimo, con tanta magia, emozioni e colpi di scena. Lavanda, pane, sentimenti e personaggi incredibili. In un paio di giorni (ho letto anche di notte) l'ho finito e subito mi sono documentata su questa straordinaria racconta favole. Ha scritto altri libri tradotti anche in italiano Giorni di zucchero fragole e neveL'albero dei segreti e Il giardino dei raggi di luna. Nel giro di qualche mese li ho letti tutti. Anche le copertine sono particolari, sorprendenti. 


Sono favole per adulti, sono libri che permettono di entrare in un mondo soffice come lo zucchero a velo, dolce come i pancake con il succo d'acero, magico come le fate che si aggirano nei boschi e tenero come l'amore di una mamma per la sua bambina.
Un consiglio alle mie lettrici, leggeteli. I personaggi, le descrizioni, i paesaggi le storie sono di quanto più delicato io abbia mai letto. 
Buona serata.


sabato 1 novembre 2014

La brina o èl giass ...

Ricordi di decenni fa. 
Nel giorno dei Santi, il 2 novembre era usanza almeno nella mia famiglia cucinare la Cassoeula un piatto tipico lombardo che solitamente veniva preparata il 7 dicembre, giorno di Sant'Ambrogio, il patrono di Milano. Il nome deriva probabilmente dal cucchiaio con cui si mescola (casseou) o dalla pentola in cui si prepara (casseruola). Esiste un'altra spiegazione per il nome: è piuttosto noto che, per tradizione, il piatto venisse preparato dagli operai dei cantieri edili una volta che l'edificio fosse giunto al tetto ed il nome derivi dall'attrezzo utilizzato per mescolarla durante la cottura, per l'appunto la "cazzuola". La leggenda vuole invece che la cassoeula nasca da un soldato spagnolo che invaghitosi di una giovane donna milanese, cuoca di una famiglia nobile, le abbia insegnato la ricetta e che in seguito la giovane abbia proposto con successo il piatto ai suoi datori di lavoro.
In quei tempi lontani, mi ricordo che mia madre quando andava nel negozio di frutta e verdura (all'epoca non esistevano ancora i grandi centri commerciali ... che bello!!!)
e la verza (uno degli ingredienti del piatto)  che acquistava doveva essere stata raccolta con sopra la brina, ovvero in dialetto milanese el giass per essere gustata fragrante e saporita. Parliamo degli anni settanta, quando il buco dell'ozono, lo smog, le polveri sottili non avevano ancora rovinato il nostro bel pianeta. Le stagioni erano la  primavera con le rondini, il sole tiepido, l'erba che  spuntava nei prati, i fiori . Poi arrivava prepotente l'estate con il caldo, le lucciole, le zanzare. E l'autunno con i suoi meravigliosi colori caldi, arancione, bruno, giallo e le prime brinate e le misteriose nebbie.
Infine i  primi freddi che ci portavano diritti dentro l'inverno freddo, nevoso che imbiancava tutto. 
Domani per la prima volta in vita mia cucinerò la cassoeula. Ho trovato una ricetta che scremerò e rivedrò senza alcuni ingredienti per accontentare i miei due adolescenti super ormonati. Nel mio piatto non ci saranno piedini, orecchie e cotenne di maiale. Mi ricordo mio padre, da buon milanese, quando mia zia la preparava per tutti divorava, letteralmente, queste parti del maiale. La mia sarà una cassoeula lombarda con forti  influenze toscane. Oltre alla cassoeula preparerò un buon piatto di pasta con la zucca, un ingrediente che adoro sia per il sapore che il colore. Prossimamente vi parlerò anche di lei.
Anche quest'anno il giorno di Halloween è passato. Quattro ragazzine chiuse in bagno per truccarsi, vestirsi e pettinarsi , ed un lungo e magro adolescente felice di andare ad una festa e dormire in un sacco a pelo insieme ad altri 30 adolescenti . Ora il dopo Halloween è il seguente, in diretta: Beatrice che si toglie lo smalto nero e si sistema le unghie. Edoardo che appena arrivato a casa e toccato i soffici cuscini del suo divano preferito è precipitato tra le morbide braccia di morfeo. Buona notte.