mercoledì 25 febbraio 2015

Ricette ... influenzate.





Da domenica pomeriggio sono in modalità distrutta, in compagnia della mia cozza Beatrice. Letto, libri,  film ,televisione, coccole,   the verde, riso in bianco, bresaola e fette biscottate. 
I due uomini di casa un pò infastiditi da questa situazione di virus che hanno preso il sopravvento, cercano di sopravvivere. Ogni tanto mi guardano e con occhi imploranti mi chiedono "stai meglio"?. E scusatemi ma con un pochino di sano e perfido egoismo rispondo "Non tanto ... ". Lunedì sera, dopo una pasta al tonno che sicuramente avrebbe offeso i veri tonni e una bistecca un tantino dura e insapore, ho deciso che, almeno e solo,  per il cibo ci avrei pensato io. Stoica donna e mamma che si alza dal suo letto di dolore per sfamare una parte, quella più debole, della sua famiglia. Niente di particolare o articolato, naturalmente, visto le condizioni ma vuoi per l'approccio veloce per poter tornare a letto, vuoi per la mia nuova asse di legno che adoro e da settimana scorsa è entrata a far parte della mia cucina ho preparato, così di getto, alcune ricettine veloci, semplici ma gustose. 

Spaghetti conditi con un sughetto di acciughe sciolte nell'olio e.v.o. , con buccia di limone grattugiata e briciole di pane raffermo. Veramente squisito e fresco e super veloce.
Oppure il petto di pollo lasciato marinare per un'ora con olio e.v.o., pepe, sale, noce moscata, erba cipollina e origano. E naturalmente una grattugiata di buccia di limone non trattato. Cotto poi in un filo d'olio. Delicato ma insaporito dalle spezie. Leggero e profumato. 
E per l'adolescente sempre più adolescente, irrequieto, innamorato e whatsappadipendente ho cucinato delle uova con bacon. Ho sbattuto le uova con varie spezie, sale e pepe. Ho cotto il bacon con un filo d'olio per renderlo croccante. Tolto il bacon, ho cotto le uova nella stessa padella , tipo strapazzate. Apprezzato e mangiato con grande gusto. Meno male !!!

A proposito di adolescenza, ma quando finirà? Vi prego aiutatemi. Fino ad ora non avevo veramente provato cosa volesse dire essere la mamma di un ragazzo, innamorato adolescente. E quando diventerò la mamma di una Beatrice innamorata adolescente? Oddio non ci voglio pensare, ritorno ad immergermi nei miei libri di cucina, d'amore, di storie di cucina e tanto altro.

Nel mezzo di queste vicende i miei giacinti sono fioriti. Che profumo di primavera aleggia in casa. Meraviglia.




domenica 22 febbraio 2015

Gnam , gnam ... Gnammo la prima.


Ieri sera per la prima volta si è aperta la porta del mio modesto home restaurant, A casina di Paola. Come vi raccontavo nel post precedente mi sono iscritta a Gnammo il nuovo, tutto italiano Social eating. 
Un portale dove puoi decidere di essere cuoco o ospite (Gnammers).  Io mi sono buttata a capofitto, come è nel mio carattere, è mi sono proposta come cuoca. Ho pubblicato un evento, quasi a richiesta, per un Carnevale molto easy e light. Stelle filanti, tavola spiritosa con bicchieri/barattoli e un menù toscano. Ho pensato che per la prima volta dovevo   andare sul sicuro, con piatti che preparo abitualmente o quasi.
Il menù era così composto:

Crostini toscani di fegatini di pollo 
Prosciutto crudo toscano con pane toscano insipido a fette. 
Crostoni di pane toscano con salsiccia 
Pasta al ragù di nonna Vera. 
Pollo alla cacciatora con contorno di purea di patate 
Zuppa inglese . 
Salame di cioccolato. 
Vino , naturalmente un Chianti 
Bibite per i ragazzi 
Acqua della Casa dell'Acqua
Caffè espresso o aromatizzato


E ... biscotti fatti in casa e brownie.

La recensione è stata buona, il cibo non da grande chef, neanche forse  da chef, ma con buoni risultati. Ho cercato di comprare prodotti buoni, sani e a chilometro zero. La serata è stata piacevole, in un soffio di vento è arrivata la mezzanotte. Fuori l'acqua e il vento la facevano da padrona, dentro la mia modesta Casina le parole, le risate e i profumi dei cibi  toscani  impedivano che il freddo e l'umidità entrassero a disturbare.
Il prossimo evento sarà l'otto marzo. Non per la festa della donna, che non ho mai festeggiato, ma per una buona causa, aiutare un progetto di Emergency. Se volete sapere come cliccate qui e se abitate nei dintorni sarete i benvenuti. Vi regalo un anticipo, un brunch e un mercatino di libri ... 

venerdì 20 febbraio 2015

Home restaurant

Navigando in rete, nella mia pagina Facebook , qualche settimana fa, mi sono imbattuta nel post di un'amica, la Signora dei formaggi Patrizia . Un link che ha condiviso, di un nuovo Social. Clicco il link ed entro e mi fermo nel mondo di Gnammo. Strepitoso, curioso, interessante e soprattutto un'idea geniale. 
Vi racconto di cosa si tratta. Un portale di Social eating dove persone normali possono diventare cuochi del loro Home restaurant o andare a mangiare da altri cuochi in casa loro. 
Un'iniziativa che , naturalmente, negli altri paesi, sta veramente e seriamente prendendo il piede giusto. Ma navigando nel sito mi accorgo che anche qui la cosa sta stuzzicando l'appetito di molti e in tutta Italia,  madri e padri, single, amiche, fidanzati, amici decidono di mettere a disposizione la loro casa, la loro passione per la cucina ( eh almeno questa ci vuole), la loro voglia di conoscere nuova gente e organizzano eventi, cene, brunch e tanto altro. E io mi devo lasciare scappare un'occasione così? Assolutamente e sabato prossimo ci sarà il mio primo evento, con il titolo Il non Carnevale con la Wii. Andate e curiosate. 

Era da qualche giorno che avevo voglia di mangiare del vitello tonnato. Ma sabato scorso durante la spesa, il prezzo della carne per prepararlo mi aveva fatto desistere dall'idea. Poi l'altra notte, come spesso accade, sveglia nel mio bel letto penso, rimugino, organizzo e un'idea illumina la mia camera. Il giorno successivo , per pranzo, decido preparare la ricetta della notte. Potrei chiamarlo così, Vitello quasi tonnato delle stelle. Permettetemi la vena poetica, la ricetta è molto più banale e semplice.
Però devo dire ha avuto il suo discreto successo. La consiglio per chi non ha mai tempo, chi non ha molta dimestichezza con frullatori e uova, chi vuole dare da mangiare alla sua famiglia non la solita bistecca.




Vitello quasi tonnato delle stelle.

Fettine di carne sottili circa 300 gr
Maionese 6 cucchiai
Tonno una scatoletta
Capperi (se vi piace il sapore)
Olio e,v.o
Sale q.b.
Pepe q.b

Fate cuocere le fettine di carne con un filo d'olio, sale e pepe. A cottura ultimata (parliamo di 5/8 minuti) mettete le fettine sopra un piatto. Frullare la maionese con il fondo di cottura delle bistecche e il tonno. Aggiungere dell'olio se il composto risultasse troppo denso.
Spalmate  la crema ottenuta sopra le bistecche e se piace il sapore, aggiungete come decorazione dei capperi.
E il gioco è fatto. Veloce, facile e molto gustosa.

Mi perdonino i puristi del cibo, ma quando due adolescenti affamati reclamano ogni giorno "qualcosa di buono e diverso" da mangiare, sia per pranzo che per cena,  vi sfido a trovare ricette gourmet veloci, economiche e apprezzate. Ogni tanto qualche piccolo" inganno culinario", ci sta !!!



lunedì 16 febbraio 2015

Week end in cucina.

Tagliatelle ai funghi porcini, cornetti con bacon, brownies, frittelle di Carnevale, sugo per tacos, crostata di cioccolato e fragole, macedonia di agrumi con yogurt alla cannella, arrosto di coppa di maiale, patate al forno, fagottini con prosciutto crudo e pistacchi, caffè speziato, riso alla cantonese. In ordine sparso di memoria le mie fatiche di questo ultimo week end. Ho praticamente vissuto in cucina, solo un piccolo break per, naturalmente,  andare a fare la spesa con un marito preoccupato del volume non indifferente di prodotti  che continuavano a finire nel carrello.
Tutti i miei piatti mi hanno dato soddisfazione, hanno ricevuto consensi favorevoli tranne, ahimè, il pezzo forte. Quella che doveva essere la protagonista, la prima donna del mio fine settimana. La crostata. Mi sono impegnata, ho letto e riletto la ricetta dal mio blog preferito della Signora  D'Aubergine . Ho guardato il video più volte. Come una brava alunna ho preparato tutti gli ingredienti sul mio fratino vissuto. Ho cominciato dalle farine, il burro, l'acqua ghiacciata e procedendo con molta cautela ho eseguito con ordine e disciplina la ricetta. Prima volta per la ganache al cioccolato, questa mi ha dato soddisfazione, una deliziosa crema vellutata di panna e cioccolato fondente. Ho preparato un veloce marmellata di fragole. Ho cotto la crostata in forno con i fagioli secchi Insomma mi sono attenuta rigidamente e correttamente a quanto vedevo scritto . Fatte anche le fotografie dei vari passaggi, perchè gli ingredienti mi ispiravano, per i colori, gli abbinamenti con il sempre mio tavolo di fratino. Bene risultato? Non proprio un disastro. Ma ... Forse sono stata troppo ligia al dovere, solitamente leggo le ricette, poi le seguo con la coda dell'occhio e faccio abbastanza di testa mia. L'unica ad averla mangiata e gradita è stata mamma. Anzi le due fette avanzate le ha portate contenta a casa. La pasta era troppo secca, dura non friabile come dovrebbe essere la pasta frolla. E questa antipatica secchezza ha rovinato il risultato. E per sottolineare il mio fallimento , anche l'ipad del sempre preoccupato marito mi ha tradito. Certo la colpa è della mia velata imbranataggine  o distrazione verso oggetti super tecnologici. Sta di fatto che di tutte le foto fatte, salvate o forse addirittura scattate  di tutto il bene di Dio che è passato dal mio frigorifero, al mio fratino (scusate ma lo adoro) al fornello/forno  è rimasta solo questa.

Fratino e ingredienti per frittelle.
C'è anche un post scriptum. Le tante portate sono state preparate per festeggiare con i parenti stretti il mio cinquantesimo compleanno ... peccato che un terzo degli ospiti si è ammalato quindi non ha partecipato alla maratona culinaria. Ergo ho la casa straripante di brownies, frittelle e chiacchiere . Forse in questo mese di febbraio i miei astri non vogliono allinearsi come si deve. 
Comunque sia, volete gradire ? 
Scusate un altro post scriptum, tra impasti, soffritti, uova, farine, cioccolato, burro, lievito ecc, ecc ... o dovuto anche gestire un primo San Valentino con le seguenti domande. Mamma cosa mi metto? Mamma fatta bene la "barba"? Mamma mi fai un pacchetto più carino? Mamma quali scarpe stanno meglio? Mamma mi sistemi i capelli? Mamma ...???
Terzo post scriptum e dopo tutto questo e altro oggi muso stralungo, risposte monosillabiche, scatti d'ira e fastidi. Ah meno male ho avanzato i brownies.



mercoledì 11 febbraio 2015

Happy birthday to me.



Ero piccola piccola, 1 kg e 800 etti di ossicine. A detta di mia madre anche bruttina e pelosetta. Subito in quella fredda mattina di febbraio ho iniziato a lottare ,  in quel lettino gigante di ottone , io e le tre borse dell'acqua calda . Non volevo mangiare, e devo dire che la cosa non mi ha interessata fino alla gravidanza di Edoardo. Ma non corriamo troppo. 
Sono cresciuta e il brutto anatroccolo si è trasformata in una delicata paperella (lo so che non è possibile, ma almeno oggi lasciatemi la fantasia poetica ...). Sempre molto magra, capelli ribelli che ostinatamente mia madre pettinava per renderli perfetti. E devo dire che ci riusciva. Occhi grandi, spalancati sul mondo e sulle persone. Occhi verdi, uguale a mio padre e a mia nonna, occhi che mi hanno aiutato, ostacolato, messo nei guai. Occhi che parlavano e parlano da soli. Ho sempre amato tanto gli animali, cani, gatti, coccinelle. Il mio sogno era diventare una sorta di dottoressa Peluche, peccato che a quei tempi non esisteva il cartone animato. Da sempre la mia vita la vedevo con un camice bianco intenta a salvare amici a quattro zampe. Poi le strade mi hanno portato in altre direzioni. In televisione amavo guardare film americani, Heidi, Orzowei, La casa nella prateria e La famiglia Bradford.  A scuola ero brava, un pò ansiosa, sempre con la paura di fare brutte figure. Avevo due nonne l'una l'opposto dell'altra ma entrambe meravigliose. Nel mio blog spesso parlo di loro. Una famiglia normale, figlia unica. Un padre un pò particolare e una madre vulcano che con la sua esuberanza, fermezza e testardaggine mi ha travolto. Anche di coccole. Guardandomi indietro vedo  un'infanzia serena, piena di affetto, giochi, vacanze, cugini, nonne, oratorio, sciate e tante altre belle cose. 
Poi il vento ha cominciato a cambiare. La mia impulsività e la mia timidezza, mischiate hanno deciso per me. Tante volte mi hanno salvata molte più volte mi hanno messo nei guai. Errori di cui ancora adesso pago le conseguenze nel mio cuore e nella mia testa. Una testa un pò matta, sempre piena di pensieri, voci, storie e situazioni. Un sogno infranto che mi ha fatto fare una scelta professionale che mi ha portato dove sono ora. Tante cadute, anche dolorose. Tante sconfitte e illusioni infrante. Alcune gioie, grandi , immense  come la nascita dei  miei due figli. Tante persone conosciute, amate, rispettate e volate via senza un motivo apparente. Non ho mai sopportato l'indifferenza, la falsità e l'ipocrisia. Ho sempre cercato di evitare scontri perchè conoscendomi sapevo che nel momento in cui scoppiavo poi non sarei più potuta tornare indietro.   Ero una tipa o bianco o nero. Ho amato tanto e in modi diversi. Ho ricevuto tanti schiaffi . Sono stata considerata e forse lo sono tutt'ora una stronza. Ho avuto tante amiche che alla fine non si sono rivelate tali. Mi sono sempre sentita inferiore sia fisicamente che intellettualmente di quello che , ora so, di valere. Sono sempre stata invidiata, e vi assicuro non so per cosa. Ora l'ho capito e saputo. L'invidia ha giocato un ruolo molto importante nei miei rapporti con gli altri, soprattutto con il genere femminile. Sono molto lunatica, anche permalosa e testarda. Ma questi grandi difetti non mi hanno impedito di perdonare, a volte anche con fatica. Di guardare avanti e di non mollare mai.Ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno saputo dare molto.  Ho un marito che da 22 anni mi sopporta e che io sopporto. Una vita, la nostra, fatta di tantissimi momenti belli ma anche momenti bui e difficili. Come dice la mia mamma "i figli sono sangue del tuo sangue , il marito è un uomo che trovi per strada". Ho due figli che amo più di tutte le stelle del cielo e dei pesci del mare. Ora in piena adolescenza quindi musi, scoppi di felicità, capo sempre piegato verso il cellulare e dita che digitano furiosamente o dolcemente. Certo se quei poveri pollici potessero esprimere il loro disappunto, la loro fatica ... Adesso non  mi posso proprio lamentare, certo è insito nell'essere umano volere sempre di più o anelare a qualcosa che non si ha. E io a volte non sono diversa, ma questi attimi di volere ed i insoddisfazione durano sempre meno.  
Soprattutto da quando nella mia vita è arrivata lei, una certa consapevolezza. E grazie a lei  mi sto accorgendo chi sono. Mi sto accorgendo  di quanto valgo. Mi sto accorgendo che tutto sommato sono una donna forte, tenace e combattiva. Fino a qualche anno fa non l'avrei mai detto. Mi rendo conto di cosa ho sbagliato. Quello sforzo per piacere alle persone, a tutti i costi, l'essere accettata sempre. Ora sono gli altri che devono essere accettati da me. Poche amiche. Nel cuore due persone che sono state importantissime nella mia vita, facendomi anche male ma che sono state necessarie per arrivare fino qui. Cinquanta anni un traguardo o una partenza. Certo se guardiamo i numeri sono oltre la metà della mia vita. Ma ora so quello che voglio, chi voglio e dove voglio andare. Ci saranno sicuramente ancora cadute, forse anche più brutte di quelle del passato. Ancora schiaffi e insoddisfazioni e tristezze.  Le cattiverie, le invidie , l'ignoranza e la stupidità ora mi fanno ridere. Cerco di sforzarmi e di vedere un grigio tra il nero e il bianco, magari anche un rosso o un blu il colore del mare. Che amo immensamente. Ma, nonostante i pianti causati probabilmente dagli ormoni che  stanno per prepararsi ad una nuova vita, sono serena e cosciente dei miei limiti, dei miei difetti e di quello che vorrei essere . Ora che sono diventata grande.
Mi  sono dedicata queste parole. Mi sono fatta un regalo. 

Buon compleanno Paolina.

lunedì 9 febbraio 2015

Risotto giallo di nonna Adele.



Una cucina, cuore della casa. Un divano, un tavolo grande, il mobile con la televisione per seguire la loro squadra del cuore, l'Inter, o il ciclismo. Oppure il festival di Sanremo. Un lavandino, adesso che ci penso anche piccolo, per lucidare le meravigliose pentole di alluminio. E la cucina a gas. Per cucinare il risotto giallo, il mio preferito. Tanti anni sono passati dal profumo di quel risotto e dalla voglia che arrivasse il sabato e la domenica per stare con loro.

Molte sono le ricette che si trovano nel mondo web di questo tipico piatto milanese. Paesane, caserecce o gourmet. Se  la memoria non mi ha tradito, ma non credo visto l'amore sviscerale che avevo e ho tutt'ora per questo primo  di cui amavo e amo  il sapore e soprattutto il colore , vi racconto con parole che cercano aiuto nel cassetto dei ricordi la ricetta di nonna Adele.

El Risott giald o Risotto allo zafferano.

Olio e soprattutto tanto burro. Il midollo dell'ossobuco (a quei tempi il timore mucca pazza non era neanche lontanamente in agguato) e cipolla rossa.
Faceva  soffriggere il tutto. Buttava il riso , lo faceva  rosolare un cicinin e aggiungeva un bicchiere di vino bianco. Quando il vino era evaporato, nel frattempo mi raccontava storie della sua vita durante la guerra (e ora mi mangio rabbiosamente le mani per non aver scritto quelle storie, ma confidavo nella mia memoria ... ) copriva il riso con un buon brodo vero (lei lo faceva di carne) e lasciava cuocere per circa 20 minuti . A cottura ultimata, spegneva il fuoco e lasciava riposare il risotto. Aggiungeva qualche fiocco di burro e serviva caldo.
All'epoca io ci aggiungevo il formaggino Mio quello della Susanna e di fianco a me nonno Alfredo lo "annaffiava" con un buon bicchiere di vino rosso naturalmente un Barbera.

Oggi per cause dovute al progresso, ai gusti o alle migliaia di diete che ci tolgono il sonno,  lo cucino omettendo il midollo !!! Togliendo completamente il burro e aggiungendo a cottura quasi ultimata la ricotta fresca. Buona anche la versione 3.0, ma il sapore di QUEL risotto non ha eguali. Forse perchè lo mangiavo insieme ai miei nonni che in dialetto stretto litigavano, discutevano e si amavano a modo loro. E io spettatrice di un mondo che , allora, non sapevo, mi sarebbe mancato tantissimo.

A voi la scelta della ricetta.